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98 luigi a. milani

niese fattaci conoscere dal Garrucci, tav. XXV-XXVI, la quale esibisce i simboli specificamente etruschi delle lunule e dell’astro solare, il ramo d’olivo, simbolo di pace equivalente al caduceo, ed i segni del valore (>IIII< = asses IIII): quadrassi di peso trientale, corrispondenti ai quadrassi col duplice toro.

Fra la 1a emissione dei quincussi col caduceo, la l’emissione col toro, la 2a col caduceo, e l’emissione dell’ultimo aes signatum quadrilatero recante i segni del valore — quadrassi e non più quincussi — sta esattamente in perfetto accordo la molteplice larghissima emissione di aes grave tondo, fatta agli ordini di Roma sul piede dell’asse romano, ridotto gradualmente a once 11, 10, 9, 8, 6, nel Lazio (Aricia, Ardea?, Preneste ?), nell’Etruria meridionale (Tarquinia, Cere) nell’ Umbria inferiore (Todi), nella Campania (Capua, Cales), nell’Apulia (Luceria), nel Piceno (Fermo), con tipi quasi tutti nuovi e speciali, i quali hanno aperta relazione con la pace campestre, con l’agricoltura, la pastorizia, gli avviati commerci di terra e di mare, la caccia, la pesca, i giuochi atletici, e via dicendo.

Per non dilungarmi troppo, dopo tutto quello che ho detto, non darò la spiegazione precisa di tutti questi tipi, non ne studierò l’intimo nesso e la esatta cronologia, offertaci dai loro pesi, che devono essere ancora verificati e messi in rapporto con lo stato di conservazione dei singoli pezzi; solo mi limiterò a citare, a guisa di corollario, siccome esempi concreti, alcuni tipi più significativi ed eloquenti.

Vedasi dunque:

nell’ aes grave da noi assegnato ai Rutuli (v. p. 63):

Garrucci, tav. XXXIII, 1 — aquila piscaria1;
  1. Codesto asse (Garrucci, tav. XXXIII, 1), particolarmente interessante per la grandezza (il peso fa trascurato dal Garrucci) per lo stile, per i tipi e le iscrizioni che reca, mi sembra campionario, e contrapposto a quello col toro soffermo (v. sopra p. 92). — Da una parte