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aes rude, signatum e grave, ecc. | 95 |
niscus, corona e palma lemniscata1. Come adunque la Vittoria nelle dette monete allaccia i lemnischi alla palma, premio del vincitore, cosi i Romani li allacciarono al caduceo ed al tridente dei quincussi in parola, per dimostrare che la pace italica con la cacciata di Pirro era assicurata e divenuta indissolubile, e che ormai essi tenevano vittoriosamente vincolato perfino il mare.
Ho detto avere Roma annunciato il beneficio della pace con una larga e reiterata emissione di tali quincussi; che difatti non si giustificherebbe altrimenti, come, alla grande rarità dei quadrilateri antecedentemente presi in esame, faccia contrasto il trovamento, relativamente comune, dei quadrilateri segnati col caduceo e tridente.
Di questi quadrilateri ne conosciamo ben cinque sicuri esemplari (v. sopra p. 12) di due emissioni distinte. I loro pesi stanno generalmente sulle cinque libbre romane normali (emissione A):
- a) Mus. Kirch. (Bomarzo): Garrucci, tav. XVI, gr. 1686,36.
- b) Parigi: Cohen, tav. LXXIII, gr. 1680,15.
- c) Vaticano: Visconti, v. sopra, p. 12, gr. 1678.
- d) Firenze: Carelli, tav. XXXIX, 1, gr. 1628.
mentre il nostro esemplare, di conservazione perfetta, pesa solamente gr. 1143, 2 (emissione B).
Che questi quincussi appartengano almeno a due emissioni distinte, è dimostrato, oltre che dal peso, anche da alcune differenze tecniche e stilistiche, per