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le monete dei pontefici romani, ecc. 89

dalla Zecca nel tempo trascorso fra le due del 966 e del 967, così autorizzano a credere che sia stata battuta negli ultimi anni di papa Giovanni e da un nuovo zecchiero.

Ecco gli appunti storici, e le analoghe osservazioni e deduzioni, che un semplice amatore di numismatica è riuscito ad accozzare e ad esporre alla meglio. Quale il valore di questa memoria? Così com’è non può averne nessuno. Potrà solo ottenerlo, se varrà a richiamare l’attenzione dei dotti, ed indurli a correggerla ed a completarla. A questo unico scopo essa viene pubblicata.

Sanseverino-Marche. — Giugno 1889.


    quella del diritto appariscon chiarissime, una specialmente, le lettere T in cima alle aste della croce, onde svanisce il dubbio manifestato dal Cinagli, pag. 12 e nota 2. Nel rovescio poi roma non è affatto scritta colle lettere inverse, come afferma lo stesso Cinagli. Trattasi senza meno di un equivoco; questo Antere attribuisce al roma del rovescio, ciò che si verifica nell'otto del diritto. L’esemplare che io possiedo e quello riprodotto dal Promis nella sua Tav. IX, n. 3, sono fra loro eguali, anche nelle parti, o meno impresse, o mono conservate. Or bene, in ambedue non è già nel campo del rovescio, ma in quello del diritto, che si trovano invertite, o certo mal disposte le lettere, che formano il nome dello Imperatore. Le due T sono sulla sinistra, le due O sulla destra. Leggendo quindi con le norme ordinarie devesi dire toto in luogo di otto. Il Cinagli non ha avuto certo sott’occhio la moneta: lo dimostra chiaramente la figura incompleta ed informe che riporta nella sua Tav. I, n. 8 che dice riprodotta dal manoscritto Selvaggi.