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le monete dei pontefici romani, ecc. 83

al terzo caso, senza che ciò menomasse lo effetto che volea conseguirsi, legato più alla forma della moneta che alla declinazione di un nome, facile questa a sfuggire in quei tempi di generale ignoranza.

Maggior singolarità presenta il tipo delle altre due monete di questo Papa, (Tav. I, n. 6). Si riterrebbero uguali, se il Promis, che certo le ha avute sott’occhio, non vi avesse scorto una lievissima differenza di conio nella croce impressa nel rovescio, e quindi l’esame di una vale per ambedue1.

Nel diritto abbiamo: SCS PETRVS RO nel giro, e

  1. Era scritta questa memoria allora che, per somma cortesia del Cav. Ortensio Vitalini notissimo nummofilo, ho avuto copia della lettera a stampa che il signor Giancarlo Rossi dirigeva, nel 1878, al compianto Enrico Hirsch, su di una moneta simile a quella della quale qui si tratta. Il Rossi intende dimostrare, che a torto il Promis ha quella attribuita a Giovanni XIII, togliendola a Giovanni XIV, cui il Selvaggi ed il Cinagli l’aveano assegnata. Noto prima di ogni altro, che la moneta posseduta e descritta dal Rossi è simile, ma non uguale alle due riprodotte dal Promis, e all’altra che è nella mia collezione. In queste si legge imper e non imperat e ro (Roma) e non ap (Apostolus). Stando tali varianti, e specialmente la seconda, non si possono confondere i due tipi, e dovrebbe studiarsi se possano spettare a due diversi Papi.
    Del resto la critica del sig. Rossi basa tutta sul fatto: se Benedetto VII morisse, ed il successore di lui Giovanni XIV fosse eletto prima o dopo la morte dello Imperatore Ottone II (7 dicembre 983). Egli stesso ammette la incertezza di tali date (pag. 4), ed io aggiungo che se il Muratori ed il Pizzamiglio indicano per la morte di Benedetto l’ottobre 983, e per la elezione di Giovanni il dicembre dello stesso anno, il Platina, il Panvinio, il Baronie, il Pagi, il Palazzi, il Fioravanti, il Cinagli, rimandano la prima al 10 luglio 964 e la seconda alla fine del mese stesso. Nè par davvero che il Promis abbia implicitamente affermato la elezione di Giovanni avvenuta sotto Ottone II, come vuole il Rossi (pagina 5-6). Il Promis invece dice chiaro (pag. 96) che Benedetto VII morì nel gennaio 984, un mese dopo l’Imperatore, e che Bonifacio tornò in Roma nel 984. Tenuto conto del lungo tempo che allora occorreva per la trasmissione delle notizie, e pel viaggio delle persone, può bene ammettersi, che fra la morte di Ottone e l’arrivo in Roma di Bonifacio da Costantinopoli, ne trascorresse tanto,