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le monete dei pontefici romani, ecc. 81

e questo, e 12 fra i principali fautori suoi mandò allo estremo supplizio.

Vi è poi una circostanza anche più decisiva, per quanto tocca la moneta in questione. Il Filigato ed il Crescenzio venner fra loro a patti preventivi sulla divisione dei poteri: a Crescenzio il poter temporale, al pontefice il solo potere spirituale. Non potea dunque, non dovea in alcun conto quest’ultimo batter moneta col proprio nome soltanto, e molto meno accompagnato a quello di Ottone.

Par quindi dimostrato alla evidenza lo error di coloro che hanno creduto attribuire la moneta allo antipapa Giovanni Filigato. Non si può neppur supporre d’altronde, che fosse battuta dal papa Giovanni XII. Questi soltanto nel febbraio 962 incoronò imperatore Ottone I: nel susseguente anno 963 trattò con Adalberto, ribellandosi ad Ottone, il quale sul finir dell’anno stesso lo fece deporre. Si conoscono quattro differenti monete, col nome di Ottone, battute da Giovanni in sì breve periodo di tempo: e sono tutte indubbiamente di Giovanni XII, perchè tutte portano la qualifica affatto speciale del Domnus. Mancherebbe pertanto ogni ragionevole fondamento per attribuire a lui un quinto tipo totalmente diverso dagli altri, anche per forma e disegno, e mancante del caratteristico Domnus. Non resta dunque che assegnar la moneta, come vuole il Promis, a Giovanni XIII, per la quale assegnazione non sorgono difficoltà, come meglio potrà dedursi dopo l’esame delle altre tre dello stesso Pontefice.

Le quali presentano, a fronte di tutte le pontificie antiquiori, delle singolarità molto affini alle già notate nelle monete di Leone VIII. Nè è a meravi-