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le monete dei pontefici romani, ecc. 55

adducono varie. Non parve a lui che il nome di Ottaviano rispondesse alla maestà della religione, secondo il Fioravanti1: perchè potesse dirsi di lui: fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Joannes, come pensa il Palazzi2: egli, che era già signore di Roma prima di salire al pontificato, volle servirsi di due nomi, cioè di Ottaviano nelle cose temporali, e di Giovanni nelle spirituali, così afferma il Muratori3. La espressione aggiunta dal Palazzi4: sed fœdior factus in omnem Joannes erupit libidinem, accerta quasi, che nessun alto ideale di religione, o di maestà della Chiesa e del sommo pontificato, concorse nella determinazione del cambiamento di nome. Resta invece ammissibile l’affermazione del Muratori, anche perchè sostenuta da varie circostanze di fatto.

Il neo-papa conosceva bene, che i mezzi usati per salire allo alto posto, e l’età sua minorenne, rendevano illegittima e nulla la elezione5. Egli quindi prudentemente prevedendo la possibile evenienza nella quale lo imposto favore, che oggi lo aveva innalzato, potesse domani scemare o cambiarsi in opposizione, volle bene conservar distinte le due potestà, per diverse vie conseguite, onde non perderle entrambe, se dall’ultima dovesse pur decadere.

  1. Fioravanti, Parte I, pag. 74.
  2. Palatii, Gesta Pontificum, Vol. II, col. 120.
  3. Muratori, Annali, anno 956, pag. 209.
  4. Palatii, l. c.
  5. E nulla era veramente, benchè poi tollerata come legittima, eo voto, quo sæculum exigebat nefarium, tyrannos etiam præterire, ne unitas scinderetur ecclesiæ. Palatii, l. c.