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motivo, come di cosa facile a verificare) che il tallero del Vasto è battuto ad Augusta1.

Vi sarebbe il mezzo tallero, che non ha contrassegni caratteristici particolari, ma esso è di lavoro tanto simile a quello del tallero e dello zecchino, da non lasciar dubbio sulla sua provenienza dall’officina di Augusta; tanto più che, essendo dello stesso anno, 1706, diventa maggiormente inverosimile che per coniare quello spezzato si sia ricorso a qualche altra zecca.

Tutte le monete del Vasto furono già pubblicate, nel grande Catalogo del Gabinetto Imperiale di Vienna2, — tranne il mezzo zecchino di cui non si troverebbe nessun disegno, e neppure altra menzione fuorché quella surriferita del Kunz3.

Credo quindi di far cosa grata ai cortesi lettori della Rivista col presentare l’impronta e dar la descrizione di questa moneta, togliendole dall’esemplare a fior di conio che se ne conserva nel R. Gabinetto di Brera.

Mezzo zecchino. Peso, grammi 1,74.

D/ – VASTI • D • – G • S • R • I • PR •
Busto del Principe, a destra, con lunga zazzera inanellata, corazza, pelliccia e Toson d’oro.

R/ — DOMINVS REGIT ME • 17 – 07 •
Arme di forma elittica, circondata dal Toson d’oro e sormontata da berretto principesco.


  1. Die Reichelsche Münzsammlung in St. Petersburg, Neunter Theil, 1843 (a pag. 69, N. 466: Ein in Augsburg geprägter Thaler).
  2. Monnoies en or, qui composent une des différente parties du Cabinet de S. M. l'Empereur, Vienne, 1759 (a pag. 258).
    Ifonnoiea en argent, eie, etc, Vienne, 1769 (a pag. 474).
  3. Cfr. Gnecchi F. ed E., Saggio di Bibliografia numismatica delle Zecche Italiane, Milano, 1889 (a pag. 896-897).