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546 | ercole gnecchi |
motivo, come di cosa facile a verificare) che il tallero del Vasto è battuto ad Augusta1.
Vi sarebbe il mezzo tallero, che non ha contrassegni caratteristici particolari, ma esso è di lavoro tanto simile a quello del tallero e dello zecchino, da non lasciar dubbio sulla sua provenienza dall’officina di Augusta; tanto più che, essendo dello stesso anno, 1706, diventa maggiormente inverosimile che per coniare quello spezzato si sia ricorso a qualche altra zecca.
Tutte le monete del Vasto furono già pubblicate, nel grande Catalogo del Gabinetto Imperiale di Vienna2, — tranne il mezzo zecchino di cui non si troverebbe nessun disegno, e neppure altra menzione fuorché quella surriferita del Kunz3.
Credo quindi di far cosa grata ai cortesi lettori della Rivista col presentare l’impronta e dar la descrizione di questa moneta, togliendole dall’esemplare a fior di conio che se ne conserva nel R. Gabinetto di Brera.
Mezzo zecchino. Peso, grammi 1,74.
D/ – VASTI • D • – G • S • R • I • PR •
Busto del Principe, a destra, con lunga zazzera inanellata, corazza, pelliccia e Toson d’oro.
R/ — DOMINVS REGIT ME • 17 – 07 •
Arme di forma elittica, circondata dal Toson d’oro e sormontata da berretto principesco.
- ↑ Die Reichelsche Münzsammlung in St. Petersburg, Neunter Theil, 1843 (a pag. 69, N. 466: Ein in Augsburg geprägter Thaler).
- ↑ Monnoies en or, qui composent une des différente parties du Cabinet de S. M. l'Empereur, Vienne, 1759 (a pag. 258).
Ifonnoiea en argent, eie, etc, Vienne, 1769 (a pag. 474). - ↑ Cfr. Gnecchi F. ed E., Saggio di Bibliografia numismatica delle Zecche Italiane, Milano, 1889 (a pag. 896-897).