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annotazioni numismatiche genovesi | 529 |
nanti sulle monete d’oro, d’argento e di mistura di quell’epoca, nella quale era Governatore il Cleves; nè più si mostrano su quelle coniate dopo la restaurazione. L’elenco dei soprastanti registra infatti un tal Stephanus de Brevei in carica nel 1502, e quindi salta al 1508, mancandovi i nomi per gli altri quattro anni della prima dominazione di Lodovico XII, nei quali può benissimo esser rimasto riconfermato o rientrato il Brevei sopradetto.
Per non trascurare alcuna possibile obbiezione, ed anche quella della iniziale del nome che gli stessi autori contemporanei scrivevano sempre col ph in latino ed in volgare, dirò che non sarebbe questa una difficoltà tale da arrestarci di fronte ad una leggenda che non si presta per alcun altro nome, e ad uno zecchiere che non troviamo in alcun’altra epoca. Ma non siamo ridotti a ricorrere ad altri ragionamenti, avendosi precedenti in gran numero per l’uso della f in luogo del ph: e basteraimo quelli del denarino Parmense dello svevo Filippo sul principio del secolo XII, e del denaro d’Aquileia, del Cardinale d’Alençon della fine del XIV. Ma per non uscire dalla stessa zecca Genovese e per non retrocedere oltre al XV secolo, basterà per tutti l’esempio del duca Filippo M. Visconti, il quale in tutta la sua ricca serie monetale, ha sempre il nome scritto colla f, fatto che si ripete nella serie Milanese.
Filippo di Cleves, signore di Ravestein e cugino del Re, entra in carica il 4 novembre 1499 in surrogazione al primo Governatore Scipione Barbavara da Milano, il quale non aveva troppo soddisfatto i Genovesi. Nel 1501 ha il comando della flotta destinata al soccorso di Napoli, ma trovata la