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506 f. gnecchi - appunti di numismatica romana

perfino quella bizzarria che ebbe l’artista originario di rappresentare tre dei cavalli in movimento, e uno, l’ultimo, in riposo! Si noti che tale strana bizzarria è ripetuta anche nell’altra variante dello stesso medaglione di Marc’Aurelio colla Vittoria Germanica (Coh. N. 893), di cui esiste pure un esemplare, nella splendida serie dei medaglioni romani appartenente all'insigne medagliere, cui si fece allusione più sopra.

A chi non trovasse accettabile la supposta destinazione originaria del bronzo come centro di vaso o patera, ne accennerò anche un’altra, che mi viene suggerita dal Ch.° Prof. Milani, la quale ha anche l’appoggio di esempi simili, ed è quella di emblema o centro di un clipeo votivo od onorario. Il clipeo d’argento di Artaburio nel Museo di Firenze può fornire un esempio, come pure ne possono fornire i clipei a ritratto (imagines clipeatae) nei sarcofagi romani tanto comuni appunto nei secoli II e III dell’era volgare, riprodotti poi anche dai nostri artefici del secolo XVI, esempio il Cellini.

Ma, qualunque sia stata l’originaria destinazione che abbia avuto il bronzo discusso, quello che mi par fuori di contestazione è che esso debba esser tolto definitivamente alla Numismatica per essere consegnato all’Archeologia; il che certamente, se ne cambia la natura, non ne scema il pregio.