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appunti di numismatica romana 505

tista, volendo rappresentare i due imperatori, li copiò evidentemente da un medaglione, su cui trovò riunite le due teste. Per ornare poi anche il disotto della patera vi copiò il rovescio d’un medaglione di M. Aurelio e vi copiò pure le leggende quali stavano sui due medaglioni, senza punto preoccuparsi se concordavano o meno. Le due impronte che qui si offrono (i cui originali stanno in un medagliere altrettanto insigne quanto finora sconosciuto.... ma che ho qualche speranza di far conoscere un giorno)



rappresentano il diritto di un medaglione d’Aurelio e Vero (Coh. N. 1) e il rovescio d’uno di M. Aurelio (Coh. N. 392). Chi non vi riconosce a prima vista i modelli che servirono all’autore del bronzo incriminato? Nel dritto il nostro autore s’è preso qualche piccolo arbitrio, aggiungendo una l avanti a vervs e ornando i busti col paludamento — a meno che possedesse una variante di questo medaglione a noi sconosciuta, il che è possibilissimo. — Ma nel rovescio, riproduce tutto — arte a parte — colla più scrupolosa fedeltà, e la forma del carro terminato da una testa d’aquila, e la Vittoria che si volge all’indietro, e la posa dei cavalli e le loro movenze, e