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medaglie italiane del 1889 | 471 |
dito archeologo giudicò che fosse un esemplare del famoso Tareno Amalfitano, ma essa ha tutto il carattere dalle monete sveve; e il riscontro di simiglianza con la descritta moneta di Napoli definisce il tempo e l’occasione in cui fu battuta1.
Napoli ed Amalfi, che nei tempi più bui del medioevo avevano avuto conforme governo, e gloria e destini comuni, sospinte dalla stessa aspirazione, anche ora in una volta ambirono rifarsi autonome. Se non che, falliti i loro sforzi, venute meno le fallaci promesse del Papa2, caddero entrambe, ma con sorte diversa. E ad Amalfi rimase il vanto solo del passato; a Napoli invece, divenuta capitale del regno, s’aggiunse nuova grandezza; e avventurosa anche in questo, ciascuna delle monete che avanzarono della sua zecca cittadina, servì ad attestare un fatto memorabile della sua storia remota.
- ↑ Oltre quella edita dal Camera, io posseggo una varietà di questa moneta Amalfitana, che si distingue dalla prima, perchè la croce nel centro è accantonata da quattro globetti, e taglia colle braccia il cerchio in cui è rinchiusa (Tav. XI, N. 11). Innocenzo IV nel dicembre 1254, pochi giorni prima di morire, aveva riconosciuta Amalfi come demanio perpetuo della Chiesa, e confermate le sue consuetudines et libertates. Ma questo non impedì al suo successore d'infeudarla nel seguente mese ai marchesi di Hohenburg. Camera, Mem. cit., pag. 426, 427.
- ↑ Nullum civitati predictae sede apostolica destinato subsidium. Saba Malaspina, I, 8.