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394 emilio tagliabue

Albriono1, Commissario in Roveredo del Marchese Gian Francesco Trivulzio, dava in appalto quella zecca ad un Dionigi Besson di Lione per la durata di anni sei. Non ci dilungheremo sui patti e le convenzioni portate da questo istrumento rimettendoci ai Gnecchi che per esteso l’hanno riprodotto2. Prenderemo invece in esame un libro di conti della zecca di Roveredo che si riferisce alla lavorazione del Besson3.


  1. Dei Quattro opuscoli inediti del secolo XVI pubblicati dal Rosmini in occasione delle nozze di donna Cristina dei marchesi Trivulzio, Milano, 1819, tre (il I, II e III) sono di questo Giov. Giorgio d’Albriono, nominato anche dal Rebucco come segretario di Gian Giacomo.
    Nella Biblioteca Trivulzio, Cod. n. 2118, cartaceo in folio piccolo del secolo XVI, si conservano gli originali di questi tre opuscoli unitamente ad un altro. Son lettere che trattano argomenti storici. Ne riportiamo i titoli.
           « — La incoronatione de la regina Biancha sorella del re de Inghilterra et molier del re Alojsio de Franza a di 4 Novembre 1514.»
           « – La intrata qual fece la prefata regina Biancha dentro de Paris: fu alli 7 de Novembre de l’anno 1514.»
           « — Lo ordine de le exequie del re Aloysio de Franza facto in Paris a di 10 de Zenaro l’anno 1515.»
           « — La intrata del re Francisco de Franza dentro Paris a di 15 do Februaro l’anno 1515».»
           Il Rosmini, nella Prefaz. a questi opuscoli a pag. ix, scrive che sono «di stile rozzissimo e proprio da uomo idiota onde io credo fosse semplice cameriere.» Il Rosmini erra nel suo giudizio. L’Albriono, come segretario di Gian Giacomo, figura in una lista del personale addetto a casa Trivulzio (Archivio Trivulzio, Cart 2255) e qui vediamo che il nipote Gian Francesco lo aveva nominato Commissario in Mesolcina. Il suo stile è rozzo ma non da idiota, nè idiota lo mostra il libro d’amministrazione del quale ci occuperemo più avanti, libro tenuto con cura e precisione ammirabile.
  2. F. E. Gnecchi, Op. cit., pag. 47. Notiamo però che a questi patti si fecero alcune modificazioni; così il diritto di zecca, invece di 20 soldi di Milano, si stabilì in otto soldi imperiali per marco d’argento.
  3. Archivio Trivulzio. Araldica Cart. 12. Conti posti al principio di un grosso libro d’amministrazione, manoscritto del commissario Giovanni Giorgio d’Albriono. Dopo questi conti il libro contiene la trascrizione di molti documenti, e gran numero di registrazioni e notizie riguardanti il feudo di Mesocco.