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vite di illustri numismatici italiani | 303 |
Sentendosi mancare le forze vitali, decise abbandonare ogni incarico per vivere tranquillamente e godersi, sciolto da quelle cure pressanti, l’agiatezza conseguita in tanti anni d’indefesso lavoro. Fu in questo tempo di relativo riposo che diede mano al compimento e alla produzione d’un gran numero di altre opere minori sopra argomenti svariatissimi che qui non giova accennare; tra le quali però non crediamo di passare sotto silenzio la raccolta che comprendeva le ricerche fatte in tempi diversi sulle antichità italiane, raccolta che rese di pubblica ragione nel 1788-91, in 5 volumi in 4°, e che riscosse le lodi dei dotti e le onoranze dell’imperatore Leopoldo II successo nel 1790 al fratello Giuseppe II. Il Carli morì il 22 febbraio 1795, e fu sepolto “nella chiesa della Madonna di Cusano presso Milano. Alla sua memoria furono poste due iscrizioni, una nell’interno, l’altra esternamente della menzionata chiesa della Madonna, riportate nell’Elogio del Carli, scritto da Luigi Bossi. Una sola di quelle iscrizioni conservasi ancora, avanti l’altare. Essa viene qui riprodotta quale fu dettata da Francesco Fontana professore di rettorica nel Collegio dei nobili:
ossa ioan. rinaldi carli
ivstinopolitani
anno mdccxcv ex test. h. s. s.
qvo pie constanter
dec. ix kal. marti. ann. agens lxxv
stvdio ervditione scriptis
et privatis et in magistratibvs
opt. de. r. p. meritvs1.
Il Carli, che da più d’un trentennio aveva vissuto nella metropoli lombarda, fu dai milanesi considerato quale loro concittadino, e ora Milano, passato quasi un secolo dalla sua morte, in memoria dell’insigne filosofo, del grande
- ↑ Belgiojoso Conte Emilio, Guida del Famedio nel Cimitero monumentale di Milano, pag. 74.