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284 camillo brambilla

hanno singolarmente di Lucca1. Quei bisanti o punti rilevati, se scarsi ed isolati, erano ragionevolmente ritenuti quali semplici segni di zecca; ma fu ben osservato dal Massagli raccoglitore diligentissimo, ed illustratore delle monete di Lucca2, che se moltiplicati, e più se variati di forma, come venne verificandosi per Carlo Magno, passavano a costruire un modo di ornamento che accenna a progresso di tempo, e ad epoca diversa, e più inoltrata. Ritengo opportuno il prendere nota di questa osservazione per assodare che il tremisse di cui mi occupo, e riguardo al quale ho fatto rilevare la presenza di non pochi di quei bisanti, debba ritenersi lavorato non nei primi anni del regno di Desiderio ma piuttosto verso l’epoca per lui infelicissima in cui dovette soggiacere alle estreme umiliazioni inflittegli dal re dei Franchi3.

Non credo possa esservi dubbio nello esporre la leggenda del rovescio ritenendola costituita dalle due distinte parole FLAVIA e SIDRIO, essendomi sempre sembrato, che qualche eccezione potesse farsi all’assunto dell’Azzoni-Avogaro, di aprirsi la strada a leggere il nome della città di Treviso in tremisse di Desiderio col riunire al FLAVIA una S che gli fa seguito4. SIDRIO adunque ecco il nome della città colla inflessione simile al TICINO, che per re Desiderio si volle segnato nel nostro tremisse.

È noto che di re Desiderio si hanno tremissi stellati non solo al nome di questa sua capitale Pavia, ma anche di altre per lui occupate, quali Lucca5, Milano6, Pia-

  1. Massagli, Memorie e documenti per servire alla Storia di Lucca, Lucca, 1870. Tav. III o IV.
  2. Opera citata, pag. 12.
  3. I due tremissi stellati di Desiderio da me pubblicati ai N. 5 e 6, Tav. I delle Monete di Pavia al loro rovescio non hanno che un solo bisante dopo la l di flavia, e tre ne portano segnati al diritto
  4. Zanetti, Delle monete che ebbero corso in Trevigi. Nuova raccolta. Tomo IV.
  5. Cordero di Sanquintino, Della zecca e delle monete di Lucca. Lucca, 1860. Pag. 15.
  6. Dom. Promis, Monete di zecche italiane. Torino, 1867. Pag. 16.