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nuove osservazioni sopra alcune monete, ecc. 229

e la crocetta in alto trovasi fra quattro punti, ovvero cerchietti.

Da questo esame sull'epigrafi e sugli emblemi delle monete Venesine, Avignonesi e del Patrimonio di S. Pietro, più palese appare l’errore esistente sulla moneta, creduta da Domenico Promis spettare a Nicolò IV, papa dal 1288 al 1291.

1.° Per appartenere a questo Papa ed alla zecca Venesina, questa moneta avrebbe dovuto portare il nome della provincia COMITATVS VENASINVS.

2.° Essa non dovrebbe avere SANCTVS PETRVS, che non fu usato, sulle monete Venesine d’argento e billione, prima di Clemente VI, eletto papa nel 1342.

3.° Non dovrebbe egualmente avere le chiavi incrocicchiate, non trovandosi così rappresentate in quell’epoca; anzi, a questo riguardo, per un identico errore di numero che appare sopra una moneta di Martino V, pubblicata dall’Argelati e da esso presentata come moneta di Martino IV (papa dal 1281 al 1285), perchè vi si leggeva QVARTVS in luogo di QVINTVS, il Cinagli escludendola, giustamente dice1 che più d’ogni altro riflesso è osservabile avere questa moneta le chiavi decussate, le quali non trovansi mai usate prima di Clemente V (1305).

4.° Infine, perchè questa moneta porta le chiavi verticali e parallele, che mai ebbero le Venesine; ma solamente alcune monete Avignonesi, non prima dell’antipapa Benedetto XIII (1394).

Ed ora ci sia permesso il paragone fra la moneta dai Promis assegnata a Nicolò IV e l’altra ricusata a Bonifacio VIII, sulla quale ultima diremo

  1. Cinagli, Op. cit, pag. 27, nota n. 1.