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228 vincenzo capobianchi

detto XII, del 13371, spedite da Avignone, e di Urbano VI, del 13892, da Roma.

Le chiavi verticali, parallele ed in senso opposto, che veggonsi su questa moneta, sono l’emblema, il vessillo del Patrimonio di S. Pietro; le chiavi così disposte furono scolpite sopra tutte le monete papali ivi battute nel XIII e in parte del XIV secolo; né mai sulla moneta portante quest’emblema trovasi l’altro delle Chiavi incrocicchiate. Le monete, con le Chiavi del Patrimonio, hanno l’epigrafe BEATI, SANCII ovvero DIVI PETRI PATRIMONIVM, che, sulle monete di Benedetto XI e Benedetto XII, leggesi attorno alle chiavi; sopra quelle di Giovanni XXII, sul lato opposto, ove è rappresentata la croce, e sopra quelle mancanti del nome del Papa è divisa metà per lato, principiando ove trovansi rappresentate le chiavi.

Per ultimo, le chiavi disposte nella medesima guisa, come sulle monete del Patrimonio di S. Pietro, furono egualmente impresse sopra alcune piccole monete, che batteronsi in Avignone nella prima metà del XV secolo; della qual cosa ignorasi la ragione.

Le chiavi sopra queste monete stanno sul lato, ove è scritto il nome del Papa, e sull’opposto nell’area è scolpita una croce accantonata o da un simbolo araldico, come sulla moneta dell’antipapa Benedetto XIII, o più comunemente da due chiavette incrocicchiate, come ben vedesi su quella di Giovanni XXIII e sopra l’altra, della quale ora ragionasi, portante il nome di Nicolò IV: intorno alla croce poi tutte portano le parole :  : SANCTVS PETRVS,

  1. Idem, Tom. I, pag. 20, xxxix.
  2. Idem, Tom. II, pag. 617, dcl.