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226 vincenzo capobianchi

a ritenere come i fiorini papali d’oro, col contrassegno della mitra, e perciò col nome SANT PETRH, fossero di più recente battitura che quelli col titolo COMES VENSI1.

Le chiavi incrocicchiate ad x sono l’insegna del Sommo Pontefice e della S. Sede: disposte in questa guisa, appariscono per la prima volta sopra le monete di Clemente V (1305-1314), battute nel Contado Venesino, allorché la Sede Pontificia venne colà trasferita; ne è improbabile che vi fossero rappresentate così, onde distinguere le nuove monete che battevansi in quel Contado, da quelle del Patrimonio di S. Pietro

  1. Giovanni Villani nelle sue Istorie Fiorentine. Lib. IX, cap. CLXIX così scrive: «Nel detto tempo e anno (1822) papa Giovanni fece fare in Avignone una nuova moneta d’oro fatta del peso e lega e conio del fiorino d’oro di Firenze senza altra intrasegna, se non che dal lato del giglio diceano le lettere il nome di papa Giovanni». Al Cap. CCLXXVIIII del medesimo libro, ripetendo la medesima cosa, dice invece: «Nel detto anno (1324) e mese di dicembre papa Giovanni fece fare il fiorino a lega e conio di quelli di Firenze, e non vi avea altra differenza, so non che dal lato dell’impronta di Santo Giovanni diceano le lettere papa Giovanni e per intrasegna di costa a Santo Giovanni una mitra papale o dal lato del giglio diceano le lettere Sanctvs Petrvs Sanctvs Pavlvs.» Il Vettori, (Il Fiorino d’oro antico illustrato, pag. 26) osserva, che descrivendo il Villani queste monete, e dicendo, che il Papa foce incidere il suo nome intorno al giglio, egli è facile, come ognuno può persuadersi, che abbia preso qualche equivoco, tanto più che nel secondo luogo scrive tutto all’opposto, dicendo che il Papa fece incidere il suo nome intorno all’imagine del S. Giovanni, e dalla parte del giglio i nomi dei santi Pietro e Paolo. Che equivoco esista nella notizia del Villani è evidente perchè in tutte le riproduzioni dei fiorini d’oro, dal lato ove è l’imagine di S. Giovanni, la leggenda è sempre s . johannes . b .; ad onta di questo non è improbabile che nelle due descrizioni il Villani voglia intendere di due diversi fiorini battuti in due differenti e più distanti epoche, come i documenti di zecca ce ne danno indiscutibile prova, ed allora su quel fiorino «che dai lato del giglio diceano le lettere il nome di papa Giovanni» avrebbero detto invece il titolo di papa Giovanni, comes venasini, e per l’altro, abbenchè inesattamente da lui descritto, purnondimeno tanto vi ha da potervi riconoscere il tipo e le leggende di quelli fino ad ora noti.