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nuove osservazioni sopra alcune monete, ecc. |
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st’ultimo Papa nel nome di SANCTVS PETRVS. Dunque, se l’uso di segnare il nome di san Pietro aveva principiato sotto Clemente VI, il fiorino, con questo nome, non potea appartenere a Giovanni XXII che, tanto nel Contado Venesino come in Italia nessuna moneta segnava col nome di questo Santo, ma bensì l’altro nuovo fiorino portante il titolo COMES VENSI, che alla sua moneta d’argento corrispondeva. I documenti, che il Garampi pubblicò, sulla battitura dei fiorini papali nel Contado Venesino e d’Avignone, degli anni 1322, 1323, 1331, 1344 e 13641, mentre ci danno preciso conto sul loro peso e bontà che uguali esser dovevano ai fiorini di Firenze, nulla ci dicono poi delle loro leggende ed insegne; però qualche notizia ricavasi dalla Provvisione colla quale, nell’anno 1368, la Repubblica Fiorentina,2 a petizione di Urbano V papa, contro gli ordini degli Statuti del Comune di Firenze, dava licenza “Nobili Viro Amario de Gianfiliazzis Civi Fiorentino Magistro monetarum D. Pape” di battere fiorini, i quali esser doveano stampati “sub vel cum imagine S. Johannis Baptiste, vel Lilio, vel alio signo, vel Conio Communis Florentie, dum tum in ipsis Florenis, et quolibet ipsorum sit impressio evidentium litterarum, seu signum Mitrie Papalis, per quod appareat non esse Florenos de Florentia, et quod in ipsi Florenis non sint scripte, seu sculpte he lictere de Florentia” dimostrandosi con questo la giustezza delle osservazioni fatte che ci portarono
- ↑ Garampi, Op. cit., App. di Docum., pag. 9, 12, 16, 20 e 39.
- ↑ Orsini, Storia delle monete della Repubblica Fiorentina. Pagina xxxviii.