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nuove osservazioni sopra alcune monete, ecc. 221

NICOLAVS • PP • CARTVS • (papa dal 1288 al 1291), e dall’altro una croce, quasi patente accantonata iieir angolo inferiore di sinistra da due piccole chiavi decussate con SANCTVS • PETRVS •1.

Domenico Promis ha creduto di riconoscere in questa moneta la produzione primitiva della zecca del Venesino, anteriormente che questo fosse stato eretto a Contado; e perciò egli dice, che Nicolò IV volle vi fosse solamente col suo il nome di San Pietro, omettendo quello d’una provincia che non aveva alcun titolo; mentre sulle monete coniate in Italia da Benedetto XI, Giovanni XXII e Benedetto XII, che ressero il pontificato nella prima metà del secolo decimoquarto, epperciò posteriormente a Nicolò IV, se vedonsi le due chiavi, hanno tutte Sancii Petri patrimonium, per indicare che furono lavorate nella provincia che porta tal nome ed in Viterbo capoluogo di essa, “Oltreché” egli prosegue “questa moneta nel tipo, peso e bontà è uguale ad alcune monete emesse in questo contado dagli antipapi Benedetto XIII2 e Giovanni XXIII3 e dal legittimo pontefice Eugenio IV.”

La conclusione dell’illustre scienziato, che questa moneta possa essere la prima che i Papi coniassero nel Venesino, cade per le medesime sue osservazioni. Come mai credere possiamo, senza ammettere uno di quegli errori de’ quali si hanno esempi, che questa moneta, che coniata esser dovrebbe nel Venesino

  1. Vedasi Tav. V, N. 6.
  2. Vedasi Tav. V, N. 4.
  3. Vedasi Tav. V, N. 5.