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218 | vincenzo capobianchi |
nelle sue Tavole Sinottiche delle Monete battute in Italia e da Italiani all’estero1, pag. 20, contro l’opinione che prevalsa era, toglieva a Bonifacio VIII la suindicata moneta per assegnarla al IX, notandovi parimente come “tale moneta dapprima era stata dal Cartier giustamente attribuita a Bonifazio IX, indi indotto in errore, ed in ciò seguito da quasi tutti i numismatici, la diede a Bonifazio VIII, dal cui a successore soltanto fu il Venesino eretto in contado.”
In vero dire i signori Domenico e Vincenzo Promis, a’ quali la numismatica italiana deve tante interessanti illustrazioni e discoperte, mancarono in questa asserzione della loro abituale prudenza, circospezione e diligenza, poiché essi non dovevano ignorare l’interessante opera numismatica del Cardinale Giuseppe Garampi, col titolo Saggi di Osservazioni sul valore delle antiche Monete pontificie2, ove nella ricca raccolta di Documenti tratti dagli Archivi vaticani, che questa ha per corredo, essi avrebbero ritrovato invece, che sotto Bonifacio VIII il Venesino era già eretto a Contado3; che la nuova
- ↑ Torino, 1869.
- ↑ Quest’opera è citata da Vermiglioli Gio. Battista (Della Zecca e delle Monete perugine. Perugia, 1816. App. pag. 73, nota 20), e da Angelo Cinagli (Le Monete de Papi. Fermo, 1848. Pag. 42, nota 7; pag. 43, nota 2; pag. 71, nota 8 e 4, e pag. 79, nota 2).
- ↑ Garampi, Op. cit. App. di Docum. pag. 7. Ordinazione del Rettore del Contado Venesino sul corso della Moneta paparinan 1.
“In Dei nomine amen. Anno Domini Incarnationis MCCCII. Indictione XV die Veneris, vigesimo primo septembris, pontificatus domini Bonifacii Pape VIII anno octavo.”
- ↑ Pag. 61 del Protocollo degli Atti della curia del Contado Venesino, rogati da Barone Alleotti notajo della medesima negli anni 1302 e 1303, in Arch. Vaticano.