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NUOVE OSSERVAZIONI


SOPRA ALCUNE MONETE BATTUTE DAI PAPI


NEL CONTADO VENESINO E D’AVIGNONE




“Piacemi di notare che aveva ragione il Cartier quando attribuiva a Bonifacio IX, papa dal 1389 al 1404 (Revue numismatique française. Blois, 1836, pag. 12), un pezzo di bassa lega con un busto di papa tenente una chiave colla destra e con attorno BO • PAPE • DOMIN • da una parte, e dall’altra una croce accantonata da una B ed in giro COITAT • VENASSIN •1, mentre invece due anni dopo (Revue numis., Blois, 1838, pag. 214) si lasciò indurre in errore dal sig. di Saulcy, dandolo a Bonifazio VIII, quando il Venesino non fu eretto in contado che dal suo successore.” Così il chiarissimo numismatico italiano Domenico Promis scriveva nell’anno 1867 in nota ad una sua memoria intitolata Carpentrasso2.

Il signor avvocato Vincenzo Promis, figlio dell’illustre numografo, seguendo la medesima opinione

  1. Vedasi la Tav. V, N. 1.
  2. Domenico Promis, Monete di zecche italiane inedite o corrette, Torino, 1867, pag. 28-30.