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ad un collettore per un prezzo quasi doppio di quello segnato dal Cohen. Un altro gran bronzo, trovato non so dove, appartiene a Traiano ed ha nel rovescio la colonna dedicata in Berna a quell’imperatore; è bellissimo per arte, per conservazione e per patina.

In questi ultimi mesi sono poi pervenuti in mano di negozianti parecchi medaglioni, i quali però non sono di recente ritrovamento, ma provengono da un privato raccoglitore di antichità che li ha acquistati in gran parte a Tivoli.

Di medaglioni ne vennero fuori anche in Roma quattro cinque verso la fine dell’estate scorsa, e fra questi ve ne è uno inedito di Faustina madre, il quale ha nel rovescio lo stesso rogo che si vede su alcune monete di quella imperatrice. Un altro è contorniato ed appartiene a Marco Aurelio; è bellissimo per conservazione e per patina.

Da Siena fu portato al Cav. Vitalini un esemplare dell’asse libbrale della rarissima serie etrusca che ha per tipi nel diritto la testa di Flamine col pileo acuminato e nel rovescio una scure ed un coltello, strumenti sacerdotali, nonché un globetto, una mezza luna ed il solito segno dell’asse. Il Garrucci nella sua opera: Le monete primitive dell’Italia antica (pag. 28, tav. LIV), dopo avere esaminato i vari ritrovamenti delle monete appartenenti a tali serie, ed avere dibattuto le opinioni di altri numismatici intorno alla città cui essa spetterebbe, conclude col dire che non si debba attribuire ad una speciale città, ma sia piuttosto stata emessa a nome comune della nazione.

Se ciò fosse, questa serie dovrebbe essere assai più comune, mentre nel fatto è la più rara fra quelle etrusche. L’attuale ritrovamento confermerebbe piuttosto l’ipotesi espressa dai P. Marchi e Tessieri (L’aes grave del Museo Kircheriano, pag. 92) che tale serie appartenga a Siena.

L’unico esemplare dell’asse di questa serie finora conosciuto trovasi nel Museo Kircheriano di Roma, ed in origine apparteneva alla collezione Coltellini di Cortona.

Il Bilancio delle monete di ogni serie rinvenute dal Municipio negli scavi di Roma, durante l’intero anno 1889,