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176 notizie varie

prima riposta in uno scavo praticato su per l’erta di una di quelle ripidissime colline.

Se mi giungeranno altre informazioni, che possano essere di qualche interesse per loro e pei lettori della Rivista, mi farò una grata premura di dame loro contezza.

Colla massima considerazione mi protesto

Asti, 4 febbraio 1890.
Devot.
A. V. Sossi.


Scavi di Roma durante il 1889. — I ritrovamenti di oggetti antichi, e specialmente di monete, sono divenuti così rari, a causa della crisi edilizia e della conseguente sospensione dei lavori murari nella Capitale, che gli antiquari ne sono desolati e dichiarano che, andando avanti di questo passo, dovranno cambiar mestiere.

È strano che, mentre la maggioranza dei negozianti di altri generi, si lagna dell’abbondanza di mercanzie e della mancanza di compratori, gli antiquari si lamentano invece del difetto di merce, per la quale troverebbero sempre gli amatori pronti a farne acquisto.

Gli unici lavori che proseguono sono quelli fatti dal Governo o per conto di esso, come la sistemazione del Tevere, i nuovi ponti, il Policlinico ed il Palazzo di Giustizia; ma pochi sono gli oggetti che, rinvenuti su questi lavori, possano sfuggire alla sorveglianza che vi è esercitata dal Governo o dal Municipio. Inoltre gli oggetti rinvenuti nel Tevere non hanno gran pregio agli occhi di molti amatori, specialmente stranieri, perchè mancanti generalmente di patina o perchè corrosi e danneggiati dalle acque.

Fra le monete, il pezzo più importante che sia uscito di recente dal fiume, è un bronzo di mezzana grandezza che ha nel diritto le teste affrontate di Treboniano Gallo e di Volusiano. È una moneta addirittura nuova e non priva di interesse.

Nei quartieri alti, non ho potuto sapere con certezza se al Policlinico od a villa Ludovisi, l’unica moneta importante trovata in questi giorni, è un gran bronzo di Manlia Scantilla di mediocre conservazione, che è stata venduta