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Fra le monete milanesi del ripostiglio si trovarono diverse varietà inedite. Ne omettiamo qui la descrizione, perchè essa verrà compenetrata nell’Appendice alle Monete di Milano che presto ci proponiamo di pubblicare in questa Rivista. E. G.
Ripostiglio di Solignano (Modena). — Sulle colline modenesi, nel territorio di Solignano, frazione del Comune di Castelvetro, in un podere prossimo alla vecchia Chiesa parrocchiale, alcuni agricoltori nel dissodare il terreno per collocarvi un nuovo filare di olmi, scoprivano alla profondità di 75 centimetri un grosso muro costrutto in ciottoli cementati, parte forse delle fondamenta di qualche palazzotto ivi esistente nel periodo medioevale. Nel demolirlo vi trovarono rinchiuso un piccolo vaso contenente: 79 monete, di cui 78 in argento e una in oro, in massima parte di zecche italiane; un anello a cerchietto d’oro arabescato con corniola incastonata, sulla quale sono incisi i busti di Iside e di Serapide rimirantisi di prospetto; un altro anello a cerchietto d’argento dorato con doppietta simulante uno smeraldo, e venticinque dischetti pure d’argento dorato, con foro tondo nel mezzo, adorni di cinque giglietti simulanti corona marchesana.
Tralasciando di parlare delle poche monete francesi e tedesche che componevano il ripostiglio e che sono comunissimo, daremo una nota sommaria delle monete italiane, le quali però sono tutte pubblicate e conosciute.
» — Giulio II (1503-18). Un giulio col ritratto a destra.
Carmagnola. — Michele Antonio Marchese (1504-1528). Due Testoni variati e un Cavallotto.
Desana. — Gio. Bart. Tizzoni (1529-83). Un Testone.
Ferrara. — Alfonso I d’Este (1505-34). Testone (Bellini, pag. 169 191, N. I). Moneta da soldi 5 (Bellini, pag. 191-192, N. XI).
Firenze. — Repubblica (1510-26). Cinque Grossi con stemmi variati.
Lucca. — Repubblica. Tredici Grossi variati.