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lodovico chiericati 141

il Prelato è rappresentato per un “busto a gauche, tête nue, longue barbe, vêtu du camail „ sia lavoro del Chiericati: ma perchè non si potrebbe congetturare, ch’essa uscisse dal punzone di lui, per non dire del Belli, che gli era stretto di così viva e cordiale amicizia?

L’Armand, od altri, ch’io sappia, non ha neppur sospettato che il buon Arcivescovo di Antivari, morto, come attesta un suo contemporaneo1, in odor di santità, potesse esercitarsi nell’arte de’ conî. E perciò va da se che nessuno s’argomentasse d'indagare con quali sigle segnasse egli l’opere sue. Nè io, porgendo questa qualsivoglia notizia dell’artefice ignorato, mi proverò a indovinare ciò che nessuno s’è neppure sognato. Mi permetto soltanto una congettura. L’Armand illustra una medaglia del gabinetto di Francia in onore di Pompeo Conestabile con le sigle L. C.2 “Peut-étre, dit M. G. Milanesi, est-ce Lorenzo Corbolini orfèvre romain, lequel eut la charge de graveur de la monnaie romaine pendant les primières années du règne d’Alexandre VI„ 3. Perchè nelle sigle L. C. non si potrebbero riconoscere le iniziali di Lodovico Chiericati, che fioriva, se non contemporaneamente, certo a poca distanza del Corbolini? E la congettura parrebbe tanto più ragionevole, da che l’Armand non dà notizia alcuna del tempo, in cui ebbe a fiorire il Conestabile, il quale potrebbe anche esser vissuto alcuni anni più tardi della fine del secolo decimo quinto, quando fioriva appunto il Chiericati. Comunque m’è grato d’additare agli studiosi della storia della numismatica in Italia un artefice, il cui nome è avvolto, forse con tanti altri, nelle tenebre della dimenticanza.


  1. G. Marzari. Historia di Vicenza, Libro II, pag. 197. Vicenza, 1590.
  2. Tom. I, pag. 107.
  3. Tom. III, pag. 84.