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LODOVICO CHIERICATI1
Alfredo Armand nel terzo volume dell’opera: Les Médailleurs Italiens des quinzième et seizième siècles, dà notizia d’una medaglia della sua Collezione, raffigurante Lodovico Chiericati, Arcivescovo d’Antivari e Primate della Serbia, nato nel 1482 e morto del 1573, in età d’oltre novant’anni. Il rovescio difetta di leggenda: nel dritto sta scolpito: LVDOVICI • CLERICATI • ARCHIEPISCOPI • ANTI •2. Io non so se il dotto francese ignori che il Chiericati era vicentino; ben è a credere non sia giunta fino a lui la notizia della rara perizia, onde il Prelato, insigne per pietà e per dottrina, sapeva trattare il disegno, la stecca e il punzone. Non è detto da chi apprendesse l’arte se pure non gli era maestro il celebre Valerio Belli, nato in Vicenza nel 1468. È certo però che i due valent’uomini erano stretti d’intima dimestichezza; e che del Belli ammiravasi, fino a mezzo il secolo decimo settimo, un busto in gesso, modellato dall’Arcivescovo. Era il busto, custodito in quel prezioso Museo de’ Gualdo3, che fu disperso, non si sa come, da circa duecent’anni. Del raro valore del Chiericati nell’arte del modellare rimane ancora, posseduto dagli eredi del Conte Andrea Piovene, morto nel gennaio del 1889, un tondo in gesso dorato, sottratto per miracolo alla vandalica dispersione. In quel tondo è rappresentata tutta la Passione di Gesù Cristo in cento e venticinque figurine, campeg-