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98 | solone ambrosoli |
nome della città: SAONE, e dall’altra una croce ed in giro: MONETA, “onde leggesi Moneta Saone„?
Per me non v’è dubbio che, in tali monete, il diritto sia il lato colla croce, e il rovescio quello coll’aquila, in modo insomma che la leggenda suoni sempre spontaneamente: Moneta Saone.
Vi sarebbe, ch’io vegga, un solo argomento da opporre: l’alternarsi come a capriccio delle iniziali M — S e S — M che accostano l’arme savonese nelle monete di Lodovico XII e di Francesco I, e che il Promis interpreta: Moneta Savonæ, Savonæ moneta. A questo proposito osserverò che, quantunque le varietà con S — M siano altrettanto comuni di quelle con M — S, lo scambio stesso delle iniziali lascia supporre qualcosa di anormale, e si spiega benissimo, mi pare, colla facilità di confondersi nell’applicare a rovescio tali lettere isolate nel campo del conio. Le iniziali S — M, così disposte, non sarebbero altro che errori di conio; le stesse monete di Savona ci offrono un esempio di tali errori (del resto frequentissimi, com’è noto), nel MONETAS del grosso di Francesco Sforza, ma per le iniziali M — S, S — M, vi è inoltre appunto la facilità dello scambio per la loro posizione isolata nel campo.
D’altra parte, mancano gli elementi per poter dimostrare con sicurezza che quelle iniziali si debbano interpretare: Moneta Savonæ1.
- ↑ Il Rentzmann (Numismatisches Legenden-Lexicon) non registra né l’abbroviatura m. s. né quella s. m. come da attribuirsi alla zecca di Savona; è vero però che quel libro, edito nel 1865-66, è quasi contemporaneo alla Memoria del Promis, e quindi l’omissione pnò dipendere da cause materiali. La 2° ediz. dello Schlickeysen (Erklärung der Abkür-