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AI LETTORI




Dopo due anni di modesto ma coscienzioso lavoro intorno alla presente Rivista, non è senza rammarico ch’io mi rivolgo oggi ai cortesi Associati e Lettori, per comunicar loro una determinazione che, non certo ad essi, ma a me riesce gravosa, mentre pur mi è imposta da ineluttabili circostanze.

L’esperienza di questo biennio mi ha dimostrato che le mie occupazioni d’ufficio mal mi concedono l’agio necessario per le poco apparenti ma molteplici cure della direzione d’un periodico. Sarei quindi costretto, mio malgrado, a sospendere le pubblicazioni della Rivista, se fortunatamente non mi si offrisse l’adito a vederle proseguite da chi a tal fine può disporre del proprio tempo e della propria attività assai più largamente ch’io nol possa.

Nell’annunciare adunque che con quest’ultimo fascicolo dell’Annata IIa io avrò cessato di dirigere la Rivista, ho il conforto di poter aggiungere che da questo momento ne trasmetto la direzione, e insieme la proprietà, agli egregi amici miei Sigg. Francesco ed Ercole Gnecchi, il cui nome, più che speranza, è garanzia non dubbia di buon successo.