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vite di illustri numismatici italiani 577

dell’Istituto delle Scienze, e dedicato alla Santità di Papa Pio VI. Dopo appena l’intervallo di quattro anni (1779) apparve il secondo volume, che accrebbe ancora più la celebrità a cui era salito lo Zanetti, per la quale fu eletto Conservatore del Museo di antichità di Ferrara1. Con tale onorifico incarico, rivolgendo le sue cure anche a questo importante Istituto, trovò modo di arricchirne il medagliere di una bella serie di oltre quattromila monete. Non intralasciò per questo la continuazione dell’opera, a cui aveva consacrato il tempo migliore della sua vita, e negli anni che seguirono, 1783, 1786 e 1789, diede alle stampe gli altri tre volumi, che coi primi già accennati contengono la storia tipica ed economica di trentacinque zecche, e gettano altresì molta luce sulle altre della penisola, che aveva in animo d’illustrare, se gli fosse bastata la vita. Tante cure e tante fatiche avevano già affievolito le sue fibre delicate, quando una violenta febbre in breve lo consumò e lo spense, il

    Marini, prefetto degli Archivi pontifici; Annibale degli Abati Olivieri; Pietro Borghesi; Vincenzo Bellini, custode della Biblioteca e del Museo di Ferrara; Giovanni Mengozzi, professore nel Seminario di Foligno; Leopoldo Camillo Volta, prefetto della Biblioteca di Mantova; G. B. Verci; Conte Francesco Battaglini; Conte D. Reginaldo Carli-Rubbi; Andrea Zanoni; Canonico Michele Catalani; D. Carlo Doneda; Ab. Gasparo Luigi Oderico; G. B. Schiopalalba; Giuseppe Vernazza; P. Fortunato Mandelli; Rinaldo Reposati, ecc. ecc.

  1. Successe a Francesco Leopoldo Bertoldi che divenne poi segretario dell’Arcivescovo Monsignor Patrizio Fava.