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serdica o antiochia? | 565 |
sunzione al trono, mosse contro alle orde dei Goti che avevano fatto irmzione nella Pannonia» e dopo averle vinte dovette rivolgersi senz’altro verso l’Italia, per combattere gli Alemanni che la devastavano, e che quindi per allora non poteva attendere a ciò che accadesse nella parte orientale dell’Impero, dobbiamo ammettere che il riconoscimento fatto da parte sua, nel 270, di Vaballato come Vir consularis, Rex, Imperator, Dux Romanorum, si accorda perfettamente colla saggia avvedutezza di Aureliano, il quale in un momento in cui era chiamato altrove da più gravi interessi, per tal maniera si accomodava amichevolmente con Vaballato, e, almeno agli occhi del mondo, si assicurava il possesso della Siria col richiedere che la propria effigie figurasse sulle monete insieme a quella di Vaballato.
Poiché soltanto così si può spiegare come Aureliano, imperatore romano, si potesse abbassare all’umiliante posizione di lasciar mettere la sua effigie sul rovescio delle monete, invece che sul diritto. Ciò si deve considerare come una concessione che si fece a Vaballato perchè non si poteva altrimenti.
Vaballato invece deve aver tenuto calcolo della situazione diversa che gli veniva fatta sotto il nuovo imperatore, e deve aver preferito all’aperta ribellione il temperamento offertogli del dominio in comune.
Che le relazioni amichevoli fra i due sovrani fossero forzate e nulla più, lo dimostra la breve loro durata, — la ribellione di Vaballato e di Zenobia, ribellione che scoppiò già nell’anno susseguente.
Qui noi vediamo, basandoci sulle monete, la luminosa conferma dall’asserzione surriferita di Bernhardt, che già al tempo di Claudio tutta la parte orientale dell’Impero, sino ad Ancira in Galazia, si trovasse in potere di Zenobia; e se Trebellio Pollione non ne fa parola, può darsi ch’egli ignorasse gli avvenimenti svoltisi nella Siria durante la guerra combattuta da Claudio contro i Goti; e così si spiega come anche gli storici posteriori non ne sappiano e non ne abbian potuto saper nulla.
Ma i fenomeni singolari che le monete ci offrono, e che sono troppo strani per non meritare un attento esame, mi hanno condotto alla conclusione che, già sotto il regno di