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serdica o antiochia? 563

Ponderando tutte queste circostanze, trovo perfettamente fondata l’opinione sin qui ammessa che gli antoniniani di Vaballato siano stati coniati in Antiochia, e perde quindi importanza la particolarità che, sotto di lui, la lettera E viene sostituita dalla Є, ciò che può essere stato effetto di un ordine speciale.

Riassumiamo ora tutte le osservazioni fatte:

1° La zecca di Antiochia, verso la fine del regno di Claudio, interrompe la sua attività, come è dimostrato dalla mancanza delle monete per le vittorie e delle monete di consacrazione.
2° Non esistono monete di Quintillo di questa zecca.
3° Anche di Aureliano, pel primo periodo di questo imperatore, non si conoscono monete d’Antiochia.

Non ostante adunque la assai recisa asserzione del sig. Lépaulle, che nella zecca di Antiochia si continuò a coniare senza interruzione1, tale zecca rimase inoperosa per lo spazio di almeno quattro o cinque mesi, senza che un avvenimento storico ce ne fornisca la spiegazione.

Invece vediamo comparire gli antoniniani di Vaballato, i quali per le loro caratteristiche accennano alla zecca di Antiochia.

Queste monete danno a Vaballato, sino allora luogotenente di Claudio, il titolo d’Augusto.

Nella pregevolissima memoria del Dott. Sallet: «I Principi di Palmira», si indica l’anno 271 come quello in cui Vaballato assunse il titolo d’Augusto, e ciò in seguito alla rivolta di Vaballato e Zenobia contro Aureliano.

Ancora nello stesso anno, entrambi furono vinti e condotti prigionieri.

Senza bisogno di ulteriori dimostrazioni, questa supposizione

  1. Quest’asserzione è già contraddetta, del resto, da ciò che dice altrove lo stesso sig Lépaulle, cioè che Qnintillo ha coniato soltanto in Tarragona, Roma e Siscia, — dunque non in Antiochia I Che, malgrado la lontananza di questa zecca e la breve durata del regno di Quintillo, ’vi fu tempo sufficiente a farle pervenire le istruzioni necessarie per la coniazione delle monete del nuovo imperatore, lo si è già dimostrato ampiamente.