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550 | andrea markl |
di segnare le moneta ed un ampliamento della zecca di Antiochia, da 8 ad 8 officine, poiché le due serie di questo imperatore si allontanano talmente l’una dall’altra per le loro caratteristiche, da escludere affatto l’idea che possano uscire da una medesima zecca (Fig. 8 a 15 e Fig. 19 a 28).
Inoltre, le monete della prima emissione di Antiochia esistono già. Esse, come quelle delle altre zecche, non recano ancor segnatura, hanno la lettera A sempre di forma regolare, il G spesso arricciato, e presentano precisamente quelle stesse dimensioni e quella stessa rigidità nella scrittura che si osservano sulle monete di Gallieno colle date p xv e vii c, colle quali hanno pure interamente comune lo stile.
Queste monete di Gallieno, recando l’indicazione del VII consolato, appartengono senz’altro all’ultima emissione siriaca, e da ciò si deduce indiscutibilmente che, da Gallieno sino a Claudio, nella zecca di Antiochia non si immutò nulla nel carattere e nello stile del lavoro, e che quindi la serie spqr, che in parte è essenzialmente diversa nelle caratteristiche e nella segnatura, non può appartenere alla medesima zecca.
All’egual risultato si arriva, se si confronta il carattere delle rappresentazioni, — per es. dell’Aequitas, — sulle monete di Claudio della zecca d’Antiochia e su quelle della serie spqr.
Sulle monete siriache, le quali presentano in generale una maggior uniformità di lavoro, si veggono distintamente tre o quattro foglie che spuntano dalla cornucopia dell’Aequitas (Fig. 19 a 22), mentre esse mancano sulle analoghe monete della serie spqr (Fig. 8 e 4), tanto di Gallieno quanto di Claudio.
Inoltre, su quest’ultime monete, la Dea è rappresentata ora più grande, ora più piccola, mentre sulle monete siriache di Claudio è sempre dell’ugual grandezza e separa in due parti la leggenda, aeqvit — as avg, dividendola costantemente fra le lettere t ed a1.
- ↑ Fra più di una cinquantina di tali monete coll’Equità, che ho avuto occasiono di vedere e di catalogare durante i molti anni dacchè raccolgo, non ne ho trovato una sola in cui la leggenda fosse divisa in modo diverso.