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serdica o antiochia? 547

ciò che risulta dalla monetazione degl’imperatori successivi bisogna logicamente concludere che tali segni sono da considerarsi come sigle delle officine di una zecca tuttora sconosciuta.

Che se poi, a poco a poco, invalse l’uso di mettere questo sigle su entrambi i lati della moneta, lo si fece probabilmente allo scopo di facilitare il riconoscimento della moneta stessa.

Se consideriamo poi anche le monete degl’imperatori susseguenti, Valeriano e Gallieno, incominciando da una moneta della mia raccolta, abbiamo:

Valeriano.
(Fig. 1).
sotto
il busto
nell'esergo
del rovescio
RESTITVT ORIENTIS
e invece:
d. Coh. 120 . .
Gallieno.
RESTITVT ORIENTIS Coh. 490 .
ORIENS AVG1 Coh. 379 var. .
VICTORIA AVG d. Coh. 594 . .

Le due ultime monete si conservano nel Gabinetto Imperiale di Vienna.

Già da queste poche monete, la cui segnatura eguale, coll’alternarsi così caratteristico nella collocazione delle sigle, corrisponde perfettamente alla segnatura che si osserva sulle monete degl’imperatori che abbiamo nominati più sopra, possiamo dedurre l’attinenza che tutte queste monete hanno fra loro, vale a dire la loro comune ed indubbia pertinenza ad una medesima zecca, quantunque manchino le susseguenti sigle ..., ...., VI, VII, il che potrebbe anche dipendere da una riduzione delle officine.

Già Kolb, nel suo articolo: « Le leggende ellenizzanti sugli

  1. Questa moneta differisce da quella descritta da Cohen, per avere invece del Sole una figura femminile con una corona.