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520 | cencio poggi |
teatro in un’azione melodrammatica: La contesa che ebbe luogo per festeggiare i sovrani. Cosi trovo nei giornali d’allora, sebbene in un libro recente1 si legga che questa Contesa fosse specialmente dedicata all’inaugurazione del busto di Carlo Goldoni. Ma sia come si voglia, certo è che in queste rappresentazioni la nostra Giuditta seppe acquistarsi tanta fama da essere scritturata come virtuosa di canto al Teatro Italiano di Parigi, ove brillava un astro del mondo canoro, la Catalani.
Mediocre accoglienza avrebbe avuto colà da principio, se diamo retta ad un biografo2, ma a Milano correva diversa novella. La sera del 18 giugno (1816) si rappresentò sulle scene del Teatro Italiano di Parigi il Principe di Taranto del maestro Paër. “Con quest’opera, che non è per certo una delle migliori dell’illustre compositore, comparve per la prima volta, madama Pasta, giovine virtuosa, giunta non è guari dall’Italia, e che unisce ad una voce estesa ed espressiva un buon metodo di canto. Il pubblico le fece le più liete accoglienze, le quali sono di felice presagio per quei successi che sembrano riserbati ad una cantante del suo merito.” Tanto scriveva un giornale d’allora, cui i fatti vengono a dar ragione, poiché l’anno appresso passava a Londra.
Colà tuttavia non le arrisero le sorti, e tornò in