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plare. Nella quiete della sua parrocchia rifece metodicamente i suoi studii dedicandole sue veglie in particolar modo alla storia de’ tempi di mezzo. Fornito di memoria tenace, e di pazienza instancabile, notando ogni cosa, riuscì espertissimo nella cronologia, e raccolse nella sua mente un vasto tesoro di erudizione sacra e profana. Allo scopo poi di accoppiare alla erudizione acquistata sui libri, la conoscenza effettiva dei monumenti, tutte le volte che i suoi doveri di parroco gliene diedero l’agio, intraprese a proprie spese frequenti e lunghi viaggi alle principali città della penisola, visitando musei ed archivii, esaminandone i monumenti più importanti, compulsando cronache e pergamene, raccogliendo dappertutto nuove notizie e documenti. Frutto de’ suoi studii e delle sue indagini fu la prima Dissertatio de monetis Italiæ medii ævi hactenus non evulgatis, scritta nel 1755, ma pubblicata solo nel 1759, ed inserta nel tomo V delle Dissertationes de monetis Italiæ variorum illustrium Virorum dell’Argelati; poi il libro divenuto sin dal suo apparire sì giustamente famoso intorno all’antica Lira ferrarese di Marchesini detta volgarmente Marchesana (Ferrara, presso Bernardino Pomatelli, stampatore arcivescovile, 1764; in 4.°)1. Divulgatasi pertanto la fama del suo sapere

  1. A proposito di questo classico libro, ne piace riferire il bell’elogio che ne scrisse da Argenta il Canonico Francesco Leopoldo Bertoldi, allievo e coadiutore del Bellini, e che poi ne fu il successore nella direzione del Museo civico di Ferrara, nel suo opuscolo divenuto assai raro, intitolato: Compendio delle cose più notabili contenute nella Dissertazione dell’antica Lira ferrarese di Marchesini detta Marchesana di Vincenzo Bellini (Ferrara, dai Torchi di Gaetano Bresciani, 1820; in-16°):
    «Sin dall’anno 1754 il celebre monetografo, il chiarissimo storico ed antiquario D. Vincenzo Bellini pubblicò pe’ torchi di Bernardino Pomatelli la sua eruditissima Dissertazione di quella lira ideale, che composta