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386 giuseppe castellani

“Sotto il di 24 ottobre 1797 apertosi il cassone delle monete coniate in questa Zecca di Fano si trovò come siegue

Grossi di baj 5 l’uno libre 77
Mezzi Grossi bai 2 1/2 l’uno libre 607
in t.° libre 684

che in ragione di libra una p. scudo costituiscono Sc. 684.

Cosi è: Ag.no Staccioni Secr.io pub.°”

“Al Noe, ecc. Adì ult.° ott.e 1797. Alla p.nza dei Nob. Sig.i Dep.ti e di me Not.° e Secr.io si è aperto il cassone delle monete coniate in q.a zecca consistenti in grossi L.e 196 e mezzi grossi, L.e 10. 6. 4. Cbe a rag.e di una lib.a p. scudo sono Sc. 206.

TT. Ag.no Veneranda e Dom.co Sora.”

Come si vede sono gli appunti presi dal segretario sul luogo e che dovevano servire alla compilazione degli stromenti regolari di estrazione. E infatti di quelle del 10 e 24 ottobre v’è una minuta dalla quale apprendiamo la presenza alla prima estrazione di: S. Sig. Ill.ma e R.ma Mons. Fabrizio Sceberras-Testaferrata Gov.re degnissimo dell’Ill.mo sig. Pietro Gabrielli Gonfaloniere ossia capo della Magistratura, dei lodati sigg. quattro Deputati ed intimati preventivamente a quest’atto sebbene arsente il sig. Comm.re Galantara ed all’altra del Mag.co sig. Avv.to Filippo Piselli luogot.te g.le, Pietro Gabrielli Gonf.e Cav. Filippo Uffreducci e Cav. Andrea Comm.re Galantara e dei Testimoni Ag.no Veneranda e Saverio Tonucci.

Le memorie delle estrazioni non vanno oltre alla fine di ottobre por cui è a credere che la zecca non