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compendio storico di quindici zecche italiane | 345 |
primo Duca di Milano, Giovanni Galeazzo Visconti, e continuato dal primo Sforza, fiorito fra il 1450 e 1466, con incremento della iconologia e dell’arte. Ma, inclinando alla fine il secolo XV, la zecca di Milano offri all’Italia e al mondo, per la prima nei suoi testoni il modello della bellezza e perfezione monetaria. Notato abbiamo di sopra la raffinatezza a cui fu portato l’argento nei pezzi maggiori e la giusta corrispondenza nei minori, in tutto quel sistema monetario creato nel 1474; ora le mie parole volgansi a celebrarne quegli altri pregi di cui ci occupiamo in questo punto. Ma come potrei io degnamente farlo, dovendo muovere il mio discorso da te, o gran Leonardo, genio superiore a qualunque elogio, e che fosti il fondatore, in questi tempi, nella città nostra, di una scuola famosa, da cui uscirono artefici esimii in ogni ramo delle arti del disegno? Meglio de’ miei insufficienti concetti parlano quei meravigliosi volti in metallo, spiranti vita, di tre duchi Sforza: Galeazzo Maria, Giovanni Galeazzo, Lodovico Maria; e di due duchesse, Bona di Savoia e Beatrice d’Este. Il castigato loro disegno, quel forte rilievo, quella purità di contorni, quell’espressione talora robusta, sul far mantegnesco, nelle teste maschili adulte, quando soave e graziosa, raffaellesca quasi, nelle femminine e puerili, mostrano il sommo dell’arte; e non sono state difatti superate dappoi.
Per condizione anzi fatale dell’umana natura, che sembra esaurirsi collo scorrer degli anni, delle opere d’ingegno, come fanno le piante, in vecchiaia, dei loro frutti o fiori; trapassando dagli ammirabili parti sforzeschi alle fatture dell’êra spagnuola, il decadimento tosto si appalesa, e seguita per tre secoli, fino al sistema monetario di Maria Teresa del 1777. In quell’anno e nei tre successivi essa ci diede nel soldo di rame una sua testina, emula