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annotazioni numismatiche genovesi | 19 |
congiura dei Fieschi e del Battista contro il Cardinale; i tentativi più o meno sinceri per comporre le parti, fatti dal Gian Pietro Scardo il quale stava nella città per il Duca di Milano; la ritirata del Cardinale nel Castelletto e l’assedio postovi dalla contraria fazione, riferisce che il Duca inviò un gran numero di pedoni ed alquanti cavalli capitanati dal Conte Sanseverino, in soccorso al Castelletto. Quindi, ambasciata Genovese al Duca per scusarsi d’aver portate l’armi contro il Cardinale; ambasciata Milanese in Genova, che non rassicura nè assediati nè assedianti. Chi vuol darsi al Duca, chi a Francia, chi preferisce l’antica libertà. Tentativi di concordare Adorni e Fregosi col dare a quelli Savona colla riviera di Ponente, ed ai Fregosi il governo della città, “E questa cosa” (seguita il Giustiniano a Car. CCXLV-C) “non dispiaceva a Ludovico, acciò che non paressi aver abbandonato il Cardinale, il quale si era confidato di lui, ed avrìa avuto grato che i Flischi fussero stati cacciati dalla città, come che già avessero levate le arme contra il suo Governatore, ma questa espulsione non piaceva ai doi fratelli Adorni perchè si erano confederati con loro. E finalmente fu concluso, ecc.” cioè la dedizione della città al Duca, in seguito alla quale l’Adorno fu fatto Governatore per dieci anni. Più tardi avvenne l’accomodamento col Cardinale, il quale reso il Castelletto sen parti per Roma.
Il Corio invece 1, fa cenno di una prima ambasciata al Duca per cedergli il dominio nel 1487; quindi di una seconda nel 23 Agosto dello stesso anno per la conferma dei capitoli, dopo la quale i Genovesi creano loro Signore (egli dice Doge) il Duca Gian Galeazzo.
- ↑ Edizione del 1855-57. Milano, Colombo, Vol. III, Parte VI, Capo V.