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CRONACA


NECROLOGIE


Colla morte, avvenuta a Como nello scorso aprile, del marchese Pietro Rovelli, è scomparso uno dei più fieri ed immacolati caratteri del nostro risorgimento. Non è questa la sede opportuna per tessere una estesa biografia di questo valoroso patriota, della quale d’altronde si occupa un chiaro amico del compianto patrizio lombardo.

Discendeva questi da un’antica famiglia decurionale, che più tardi diede a Como lo storico illustre, e quel vescovo Rovelli, del quale il popolo ricorda ancora le virtù leggendarie, e di cui fu davvero memorabile la modestia allorquando non volle accettare l’alta dignità di arcivescovo di Milano offertagli dal primo Napoleone.

Pietro Rovelli, dal 1848 al 1861 prese parte attivissima a tutte le lotte, a tutte le cospirazioni, e per gl’ideali della patria arrischiò più volte gli averi e la vita. Combattè a Vicenza, a Venezia durante quel glorioso assedio; amico di Mazzini, dovette poi riparare in Piemonte, ma giunto il 1859 ritornò a Como e sollevò a rivolta i comuni del Lago; indi seguì Garibaldi in Sicilia, e dimostrò tale valore da meritarsi la croce di Cavaliere dell’Ordine del Merito Militare di Savoia.

L’uomo sì risoluto nella vita pubblica, eroico anzi sul campo di battaglia, era buono, affabile, modesto nella vita privata; i suoi gusti erano semplici, ed egli era felice quando poteva dividere tranquillamente il suo tempo fra l’agricoltura e gli studî storici.