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278 | federico kenner |
ed ai tempi anteriori, quando il consolidarsi della monarchia ed il sopravvento delle influenze orientali presero a favorire l’incremento dell’etichetta di corte e la ripartizione gerarchica dei pubblici funzionari; pel I e pel II secolo la questione rimane incerta. E ammissibile, da una parte, che l’imperatore abbia distribuito i suoi doni in monete d’oro di gradazioni differenti, mentre i doni in denari o medaglioni d’argento e quelli in medaglioni di bronzo, ed in rame (senza S • C), venivano distribuiti per suo incarico da funzionari di diverso grado; ed è pure altrettanto ammissibile che in quei tempi, in cui appunto il medaglione di bronzo compare per la prima volta, l’imperatore stesso, secondo lo spirito della costumanza popolare a cui prendeva parte, invece della moneta corrente si sia servito, in alcuni casi, della nuova e leggiadra moneta pesante. In nessun caso però la diversità del metallo e del modo di distribuzione può mutare l’essenza della moneta di dono.
Pel destinatario di più umile condizione, l’asse che gli toccava in ricordo di una festa aveva lo stesso significato del pesante medaglione d’oro riservato al destinatario del grado più eccelso. Le medaglie ufficiali dei tempi moderni corrispondono ad un concetto analogo.
Infine, nell’esaminare lo scopo delle monete pesanti, bisogna porre mente anche alla loro fattura materiale. In ciò esse si distinguono favorevolmente dalla moneta comune corrente. Questa differenza si può già osservare nei medii bronzi del Senato e del rame imperiale, lo spessore maggiore del disco li distingue dalle altre monete. Invece del carattere di una fabbricazione affrettata da mestierante che si riscontra nelle monete comuni, la moneta pesante dei buoni tempi fa testimonianza d’un lavoro più amoroso e diligente.
Le effigie sono più parlanti, le figure ben composte e finite nei particolari, e il rilievo maggiore concede di per sé stesso una trattazione più fine. Nel III secolo si manifesta lo sforzo di compensare il diminuito valore artistico per mezzo di esteriorità. Si cerca di ottenere un effetto più pomposo mediante un numero maggiore di figure che spesso ingenerano confusione; la riunione di due metalli