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266 federico kenner

quindi sono eguali in tutto alle ordinarie monete correnti dell’impero, e sono appunto anch’esse monete in tutta la espressione del termine, quantunque non abbiano le iniziali S • C. Non v’e adunque motivo alcuno di considerare il medaglione di bronzo come una semplice medaglia, perchè non ha quelle iniziali. Invece, i suoi rapporti colla monetazione dell’impero vengono posti in luce dall’esistenza o dai caratteri del rame imperiale. Quest’ultimo forma l’anello di congiunzione (che da tanto tempo si cercava, o piuttosto rimase si a lungo disconosciuto) fra il medaglione di bronzo e la moneta corrente dell’impero.


VIII.

Il medaglione di bronzo.


In base a queste considerazioni possiamo conchiudere che, nella suddescritta monetazione imperiale di rame, il medaglione di bronzo occupa un posto analogo a quello che è occupato dalla moneta pesante nella monetazione ordinaria senatoriale; vale a dire, esso costituisce la moneta pesante imperiale (senza S. C.), in contrapposto a quella senatoriale (con S. C.).

Vediamo ora quali rapporti vi siano fra queste due specie di monete pesanti.

Se i medaglioni di bronzo erano multipli dell’asse di bronzo, i loro pesi devono corrispondere, come abbiamo visto per le monete pesanti senatoriali, ad un certo numero di assi. E questo è appunto il caso: i pesi dei medaglioni di bronzo del Gabinetto Imperiale, confrontati col peso effettivo dell’asse alle diverse epoche, ci danno le seguenti gradazioni:

Medaglioni da 5 assi e mezzo, da 6, 6 1/2, 7, 7 1/2, 8, 8 1/2, 9, 9 1/2, 10, 10 1/2, 11, 11 1/2, 12, 12 1/2, 13, da 14, da 15, da 16 1/2, da 18 e da 19 assi.

Confrontando queste singole gradazioni di peso con quelle che ci vengono date pei multipli suddetti dal peso