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264 | federico kenner |
Aequitas e della Moneta Augusti. Queste cominciano, sempre sui medii bronzi, la prima sotto Galba, la seconda sotto Domiziano, e si mantengono sino nel III secolo. Soltanto da Nerva in poi compaiono inoltre le monete d’oro e d’argento con quelle rappresentazioni, e da Adriano in poi anche i sesterzii dello stesso tipo; per ciò che riguarda adunque la moneta spicciola durante il I secolo quelle raffigurazioni non si veggono che sull’asse. E poiché la più antica di esse, l’Aequitas Augusti, è allusiva alle elargizioni di grano ed alla giustizia nella loro distribuzione, si potrà ricercare a buon diritto il motivo di quel fenomeno nella circostanza che, per una lunga tradizione, il prezzo di un modtus di grano era stabilito ad un asse. La rappresentazione più recente, della Moneta Augusti, è una derivazione dell’Aequitas Augusti, e si conforma ad essa anche nella sua limitazione ad una sola qualità di moneta, quantunque non si riferisca più alle elargizioni di grano ma bensì a quelle di danaro, che coli’ andar dei tempi si sostituirono sempre più alle prime. Vi era insomma una stretta relazione fra il tipo di queste monete ed il valore delle monete stesse; da ciò la costanza di questi due tipi, della Aequitas e della Moneta.
Nel rame imperiale vediamo un fenomeno analogo, con uno sviluppo maggiore e con una costanza ancor più sorprendente. Vi è tutto un gruppo di tipi svariati, ma che si riferiscono sempre alla Domus Augusta, i quali sono proprii al medio bronzo, ed in ispecie all’asse. Evidentemente, tanto per gli assi senatoriali, quanto per quelli imperiali, il motivo di questa costanza di tipi era lo stesso, cioè che le classi popolari erano avvezze a vedere un rapporto fra l’asse e le elargizioni imperiali, a considerarlo come un simbolo di queste.
Da ciò si spiega la coesistenza del rame imperiale e di quello senatoriale. Le monete di rame senza S • C, al pari dei multipli in oro ed argento, ed al pari delle monete pesanti senatoriali in bronzo ed in rame, appartengono alla categoria delle monete di dono, che venivano distribuite nelle occasioni solenni. Esse ne rappresentano la grada-