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250 | federico kenner |
monete leggiere. Vedremo presto quale importanza abbia questo fatto per il nostro assunto.
La seconda circostanza che risulta dai dati di peso da noi raccolti, è il progressivo diminuire del peso del sesterzio nel II e III secolo. Questa diminuzione non è improvvisa, si verifica a poco a poco, quasi insensibilmente, ma senza interruzione.
Alcuni imperatori stabilirono legalmente queste riduzioni, ma non fecero con ciò che dare una consacrazione legale ad un fenomeno pratico. In fatto, quasi durante ciascun regno si verificarono nuove riduzioni di peso, anche all’infuori delle disposizioni legali; poiché il peso delle monete doveva basarsi necessariamente sul rapporto mutevole di valore fra l’argento ed il rame. Se facciamo ora la media dei pesi effettivi di tutti i sesterzii di ciascun regno, senza tener calcolo delle eccedenze o degli ammanchi di peso, giungiamo a questi risultati:
esemplari | media grammi | |
Galba | 63 | 25,9 |
Vitellio | 15 | 24,9 |
Vespasiano | 130 | 25,8 |
Tito | 59 | 25,2 |
Domiziano | 75 | 25,4 |
Nerva | 33 | 25,8 |
Traiano | 171 | 25,6 |
Adriano | 364 | 25,7 |
Antonino Pio | 472 | 25,9 |
Marc’Aurelio | 518 | 24,8 |
Commodo | 250 | 23,7 |
Pertinace | 42 | 19,1 |
Settimio Severo | 214 | 23,8 |
Caracalla | 59 | 25,2 |
Macrino | 37 | 22,6 |
Eliogabalo | 71 | 22,5 |
Severo Alessandro | 198 | 21,6 |
Massimino Trace | 62 | 22 |
Gordiano I, II, Balbino, Pupieno, Gordiano III Cesare |
64 | 20 |
Gordiano III | 123 | 19,8 |