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un bando contro le monete trivulziane | 213 |
a impiantare la zecca di Retegno, e che non limitandosi alla coniazione di pochi esemplari vi intraprese una vera e regolare monetazione.
Le sue monete divennero poi rarissime1, essendo stati obbligati i Ministrali, dopo l’approvazione dei 10 nuovi Capitoli Criminali del 16612, a ritirare e rifondere per conto della Valle le monete portanti qualche titolo di padronanza sopra la Valle Mesolcina.
Restano li quattrini falsi della stampa di Milano. Essi possono essere trilline di Gian Francesco Trivulzio, che imitò le trilline milanesi di Francesco Primo, re di Francia (1515-22)3, come l’avo aveva
- ↑ F. ed E. Gnecchi. Op. cit., pref. pag. XXVII. I tre soli esemplari conosciuti di questa moneta sono: 1 nella collezione Trivulzio; un secondo in quella dell’Avv. Averara di Lodi; un terzo nella Gnecchi.
- ↑ Statuti citati. Capo attestato d’unione perpetua «Il Ministrale deve provvedere al mantenimento d’una santa et incorrotta giustitia et difesa della nostra libertà raggioni, diritti, frietà, vita, et robba di qualsivoglia di noi et nostri discendenti fino in perpetuo, ecc. ecc... et sotto pena della vita, robba, secondo li loro demeriti, sia tenuto castigare li contrafacienti, tanto terrieri che forastieri in vita et robba senza dilatione alcuna.»
- ↑ F. ed E. Gnecchi. Le monete di Milano. Op. cit. pag. 107 Num. 9 dis. a Tav. XXI Num. 7. Trillina di Francesco I del peso di gr. 1.375 e titolo 71, con iniziale F. coronata fra due punti.
Guid'Antonio Zanetti. Nuova raccolta di monete, ecc. — Bologna, MDCCLXXIX, vol. II, pag. 159, Num. LXXHI.
Vincenzo Bellini. Dissertatio Prima, — Ferrariae 1774, pag. 71 Num. 12.
D. Gaetano Bugati. Memorie Storiche critiche, ecc. — Milano 1782, tavola II, Num. 8.
H. Hoffmann. Alter und neuer Münz-schlüssel. — Nürnberg 1692, tavola, LXII Num. 138.
R. — CO . MVSOCHI . X . BAR . RET . IMP . XIII . ET . C .
Lo stemma dei tre pali entro uno scudo a testa di cavallo con ornati.
Sopra corona;
disegno alla Tav. V, Num 2, che riproduciamo in testa a questa breve memoria, avendoci i signori Francesco ed Ercole Gnecchi gentilmente fornito l’impronto per la fotoincisione.