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appunti di numismatica romana | 181 |
VI.
LA CORONA D’AUGUSTO
su alcuni aurei consolari
Non è raro il caso che una nozione qualunque erroneamente esposta in origine, venga poi ripetuta la seconda, la terza, la centesima volta, senza che alcuno di quelli che la ripetono si dia la briga di appurarla e di correggerla. Avvenne così di tanti fatti storici, che attraversarono i secoli nella falsa luce sotto cui vennero la prima volta giudicati; avvenne così di molte parole che erroneamente enunciate da principio, tali entrarono nell’uso comune da cui più nessuno osa cacciarle; esempio l'omai famoso Excelsior che, nato col peccato originale di una sgrammaticatura, girò trionfalmente il mondo, e Dio sa per quanto tempo durerà ancora tale e quale senza che alcuno si curi di rimetterlo al suo giusto avverbiale e neutro valore... non foss’altro, per non buscarsi del pedante.
E finalmente avvenne così per alcune monete che diedero occasione a queste mie parole.
Incominciamo da due aurei d’Augusto, battuti dai triumviri monetarii M. Durmio e Petronio Turpiliano.
Quantunque non comuni, questi due aurei sono però conosciuti da molto tempo; ma, inesattamente de-