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170 | francesco gnecchi |
poraneo a questo, collocandosi all’anno 268 a. C. — Ma non potrebbe darsi che i due denari fossero più recenti e battuti da qualche altro membro della famiglia sconosciuto alla storia anche come magistrato monetario? Il tipo del denaro della Decia, parlo di quello anepigrafe al quale probabilmente somiglierà anche quello colla leggenda, ciò che forse un giorno si potrà verificare, non mi sembra tale da non poterlo collocare anche molto più innanzi. Così pure dicasi di quello dell’Horatia, e anche qui intendo del tipo comune, perchè troppo arrischiato sarebbe il voler giudicare dello stile su di una sola moneta suberata.
Potrebbe dunque darsi che i due denari fossero di epoca più recent3 di quanto sì è finora creduto, e in tal caso cadrebbe l’ostacolo della leggenda. Dato che le monete esistano o abbiano esistito, come io non dubito, è troppo naturale che si venga a una conclusione che non sia in contraddizione col fatto.
JULIA.
Augustus.
11. Quinario. — Variante del N. 132 di Babelon.
D/ — IMP CAESAR
Galera pretoriana alla vela diretta a destra con due rematori.
R/ — DIVI F •
Vittoria a sinistra con una corona, una lunga palma e un timone.
(Tav. III, N. 4).
L’esemplare di questo raro quinario descritto da Babelon sembra di buonissima conservazione se dobbiamo giudicare dal disegno datone, eppure nella galera non c’è assolutamente traccia di rematori, i quali