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164 | francesco gnecchi |
HORATIA.
(Anno. 264 a. C.?).
10. Denaro. — Dopo il N. 1 di Babelon.
D/ — Testa di Roma galeata a destra. Dietro X. Davanti COCLES
R/ — I Dioscuri a cavallo. Sul capo di ciascuno una stelletta.
(Forse sotto i Dioscuri la leggenda ROMA, la quale però sarebbe riuscita fuori della moneta).
(Tav. III, N. 7).
Questo è forse il denaro più raro della serie repubblicana romana, tanto raro che finora s’è dubitato della sua vera esistenza, non conoscendosene che esemplari di autenticità più o meno contestabile. — Borghesi non lo vide genuino e suppose che il nome COCLES fosse stato aggiunto da Trajano nella restituzione del denaro della famiglia Horatia onde identificarlo meglio che non fosse colla semplice testa di Clelia (la giovane vergine romana data in ostaggio a Porsenna, e fuggita a nuoto dal campo nemico, e a cui venne poi eretta una statua), o della dea Hora (consorte di Quirino), come vorrebbe il Cavedoni, o finalmente di Orazia (sorella di Orazio vincitore e sposa al nemico Curiazio, uccisa dal fratello per aver pianto la morte dello sposo) come, parmi con maggior fondamento, propone il Babelon.
Il Mionnet descrive la moneta, veramente senza attribuirle l’importanza che merita, e mette in guardia contro le falsificazioni. Il Riccio non avendo mai veduto il denaro originario col COCLES genuino, lo registra nella sua prima edizione, mettendone in rilievo l’estrema rarità; ma poi nella seconda dubita della