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154 | francesco gnecchi |
R/ .... leggenda consunta.
Testa d’Augusto a destra e davanti ad essa una Vittoria che lo incorona.
(Tav. III, N. 16).
Lo stato estremamente deplorevole di conservazione in cui si trova questa moneta, che potrebbe avere grande interesse, non mi consente di darne una più completa descrizione. Il diritto, quantunque consunto dalla lunga circolazione è ancora in istato da permetterne con certezza la lettura: ma il rovescio venne tanto malmenato, che le parole sono affatto scomparse e la rappresentazione quale sopra descritta si può piuttosto indovinare che vedere; certo m’ha ajutato e guidato in tale difficile interpretazione la descrizione di questa identica moneta o almeno di una molto simile, data dal Riccio, nel Supplemento alla 2° Edizione delle Monete delle Antiche famiglie di Roma, stampata in Napoli nel 1843.
A Cohen e Babelon questo Gran Bronzo è affatto sconosciuto; ma gli illustri autori francesi, non avendo sottocchio un esemplare della moneta, la quale certo deve essere di estrema rarità, non prestarono fede, — e con ragione, — alla semplice asserzione del Riccio, tanto più che questi non accenna neppure a quale collezione il bronzo appartenesse. Alla sua no di certo perchè non figura né nel suo Catalogo, né in quello della sua vendita fatta a Parigi nel 1868. E del resto che una semplice asserzione del Riccio debba essere ritenuta poco autorevole è troppo naturale, attesa la copia di monete false da lui ingenuamente o maliziosamente descritte per genuine. Questa volta però credo che avesse ragione e descrivesse una moneta realmente esistente e genuina; ma siamo sempre alla vecchia e famosa per quanto semplice storiella