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il medaglione romano | 101 |
regno del primo appartiene un pezzo da 16 denari, a quello del secondo un antoniniano decuplo; oltre a questi si ha un pezzo da 12 unità di Numeriano.
Si può dir quindi, anche pel medaglione d’argento, ciò che si è detto per quello d’oro, poiché entrambi ci mostrano un notevole sviluppo sotto gli stessi regni del III secolo. Anche il medaglione d’argento si rivela di origine orientale; infatti fra le monete multiple di argento del IV secolo ne troviamo un maggior numero di zecca orientale che di zecca occidentale, se anche il rapporto reciproco non è così sproporzionato come pel medaglione d’oro 1.
Anche nella gradazione dei pesi, il medaglione d’argento presenta analogia con quello d’oro. Come, per questo, il multiplo da sei è il limite ordinario, così il multiplo da otto è il limite ordinario pel medaglione d’argento.
Vi è tuttavia una particolarità che si riscontra nel medaglione d’argento (e più ancora in quello di bronzo), e invece soltanto raramente e tardi in quello d’oro, vale a dire la formazione di multipli dispari. Domiziano ne aveva già coniato da 5 denari, sotto Adriano ne compaiono da 3 e da 7, sotto Severo Alessandro da 9 denari. Anzi, quando l’antoniniano diventa l’unità, i multipli da 5 e da 7 sono assai più numerosi di quelli da 4 e da 6. Probabilmente questa particolarità ripete la sua origine dall’intenzione di equiparare questi multipli a quelli anteriori che avevano per base il denaro; lo si è visto già pei medaglioni colle Dee Monete, ed è probabile che accadesse altrettanto anche per gli altri medaglioni; pel I e pel II secolo questo motivo non regge, ed è piuttosto da supporsi che la formazione di multipli dispari sia dovuta all’influenza esercitata sul medaglione d’argento dal medaglione di bronzo e dalla moneta pesante senatoriale, di cui parleremo fra poco.
Le rappresentazioni di quei medaglioni d'argento che
- ↑ Noi modo già accennato, mi risultano, pei medaglioni d’argento, 42 di zecche orientali, 33 di zecche occidentali.
F. K.