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100 | federico kenner |
dall’una all’altra sorta di medaglioni d’argento, o meglio la commistione di entrambe in una specie sola. Già questo sintomo basterebbe a rivelarci la loro eguaglianza antecedente, poiché non si possono unificare fra loro fuorché due specie eguali di monete. Infatti abbiamo visto che le stesse gradazioni di peso si trovano tra i medaglioni storici come fra quelli colle Dee Monete. Non vi è quindi alcun motivo di dire che i medaglioni storici d’argento e di biglione del III secolo erano soltanto medaglie, mentre quelli colle Dee Monete erano multipli della moneta corrente. Piuttosto, ciò che si dice di questi si deve dire anche di quelli; entrambi non sono altro che una forma diversa della stessa moneta d’occasione, ed entrambi avevano tutti i requisiti necessari per la circolazione.
Quanto, infine, ai medaglioni d’argento del IV secolo, che furono coniati incominciando dai tempi di Licinio, e specialmente durante i regni di Costantino il Grande e de’ suoi figli, possiamo astenerci dal parlarne, perchè è noto che essi erano i multipli della moneta corrente contemporanea, e lo stesso Cohen lo ha riconosciuto.
Il medaglione d’argento ed il medaglione d’oro hanno più d’un carattere comune fra loro. Prescindendo dai pezzi piuttosto numerosi, coniati nell’Asia Minore, che escono dal campo di questo nostro studio, osserviamo che nel I e II secolo i medaglioni d’argento sono bensì alquanto più comuni di quelli d’oro, ma rimangono pur sempre scarsi; Domiziano ed Adriano soltanto coniarono contemporaneamente diversi multipli del denaro.
Invece nel III secolo la coniazione dei medaglioni diventa più abbondante e svariata. Cominciano a comparire frequenti sotto Settimio Severo, poi prendono un deciso sviluppo sotto Caracalla, essendoché questo imperatore introduce stabilmente, tanto per l’oro quanto per l’argento, il pezzo doppio, e, durante il regno di lui e de’ suoi successori, i multipli superiori si coniano in Roma stessa. Severo Alessandro e Gallieno ci offrono una ricca serie di medaglioni d’argento, come di medaglioni d’oro, e non solo ne coniarono una gran quantità, ma anche i multipli maggiori; al